Amelia
Secondo alcuni storici la città di Ameria passò sotto il controllo di Roma nel 338 a.C. subito dopo la guerra latina. Molto importante fù la via Amerina la quale partiva da Nepet (Nepi) ed arrivava a Chiusi passando per Todi e Perugia, continuando poi fino a Ravenna (sede dell'Esarcato, la Bisanzio d'occidente).
Durante il dominio di Roma Amelia conobbe un periodo di grande splendore, ne sono testimonianza i resti delle terme, le cisterne, il thesaurus e altri numerosi reperti esposti nel nuovo museo, allestito nel palazzo Boccarini. Il più importante di tutti i reperti rimane senz’altro la statua di bronzo del condottiero romano Germanico.
Durante il potentato di Diocleziano ad Amelia fu uccisa Fermina, giovane romana diventata in seguito santa patrona del paese.
Successivamente all’Editto di Costantino (313), Amelia divenne sede vescovile (363). Assediata dai Goti (548), fu poi dominata dai Longobardi (579) passando in seguito ai Romano-Bizantini. Nel 1240 nell’ epoca dei comuni Amelia venne devastata dai soldati dell'imperatore Federico II (1240). Successivamente anche quando Amelia finì sotto il controllo della chiesa, mantenne sempre l’autonomia e le libertà comunali. Tra i personaggi famosi dell'epoca moderna citiamo l’artista quattrocentesco Piermatteo d'Amelia, formatosi al seguito del Lippi; e il vescovo Alessandro Geraldini, che era a servizio del regno di Spagna e fu sostenitore delle imprese di Cristoforo Colombo aiutandolo ad ottenere le tre caravelle che lo portarono alla scoperta delle Americhe.
La città è ricca di edifici e monumenti che ne raccontano il passato, come la cattedrale, antica struttura realizzata in stile romanico, la Chiesa di San Francesco, che fu costruita nel corso del 1400, è provvista di un campanile ed ospita alcuni importanti affreschi, la Chiesa di Sant'Agostino, realizzata in stile gotico e al cui interno è ospitato un dipinto rappresentante la Madonna con il Bambino, la Chiesa di San Magno, che anticamente vedeva la presenza di un monastero, e per finire la Chiesa di San Massimiliano Kolbe, la struttura assolutamente più particolare della città, l'edificio si realizza infatti in uno stile moderno ed è intitolata al santo che fu poi deportato ad Auswitz.
Ad Amelia troviamo inoltre alcuni importanti edifici, come il Palazzo Petrignani, costruito nel corso del 1500 in stile rinascimentale, il Palazzo Farrattini, realizzato nella prima metà del XVI secolo e al cui interno sono custodite alcune opere del Sangallo, il Palazzo Nacci, di origine quattrocentesca; di particolare rilevanza sono inoltre le Mura Poligonali, che secondo la leggenda vennero innalzate in epoca antichissima dal popolo dei Pelasgi e il Museo Archeologico.
Il territorio
Filosofia
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