Terni
La fondazione della città di Terni si fa risalire al VII secolo a.C., sulla base di un'iscrizione lapidea del 32 d.C., dedicata "Alla salute perpetua augusta, alla libertà pubblica del popolo romano, al Genio del municipio nell'anno 704 dopo la fondazione di Interamna sotto il consolato di Gneo Domizio Enobardo".
Secondo l'iscrizione, la città sarebbe stata fondata nel 672 a.C. e anche se questa datazione non può essere presa alla lettera, in quanto relativa presumibilmente ad un mito, i riscontri archeologici testimoniano di un insediamento di popolazioni databile proprio a quel periodo (VIII-VII sec.).I primi di questi sono probabilmente ascrivibili agli Umbri o ai Sabini e l'occupazione antropica del territorio avvenne a partire dal periodo Neolitico. Intorno al III secolo a.C., fu conquistata dai Romani e la loro presenza si estese lungo la via Flaminia: i nuclei abitati sorsero in tutto il territorio, favorendo la trasformazione di alcuni centri locali in municipia e successivamente in un fiorente municipio.
Nel periodo imperiale, opere e monumenti sorsero in maniera sempre più crescente: acquedotti, infrastrutture avanzate, anfiteatri, templi e ponti sono la diretta testimonianza della fioritura di un forte processo di urbanizzazione.
Terni divenne in seguito un importante centro urbano, grazie alla vicinanza con Roma ed ai collegamenti viari (Flaminia) che ad essa la univano. Ai Romani si deve anche il primo nome che la città ebbe: "Interamna", ovvero città posta tra due fiumi. Con la caduta dell'Impero, si susseguirono una serie di eventi che coinvolsero la vita politica, sociale ed economica del territorio: invasioni dei Longobardi, l'ampia presenza del Cristianesimo e la conseguente affermazione dello Stato pontificio. Nel 1580 aprì a Terni una Ferriera per lavorare il minerale ferroso delle miniere di Monteleone di Spoleto, ma il 1600 verrà ricordato come un periodo di difficoltà sotto diversi aspetti: un forte calo demografico, causato anche dalle forti epidemie, e una serie di carestie portarono il territorio ad affrontare una decadenza interna.
Alla metà del XIX secolo, Terni subì direttamente l'influsso della rivoluzione industriale.
Si incominciarono a sfruttare le ingenti risorse idriche della zona a scopo industriale, i sette maggiori stabilimenti locali (la Ferriera, l'Acciaieria nata dalle Officine Breda, la Fonderia, la Fabbrica d'armi, la Miniera di Colle dell'Oro, lo Jutificio e il Lanificio) diedero occupazione a quasi 7.000.000 operai e iniziarono a svilupparsi i settori siderurgici, elettrochimico ed elettrico che contribuirono a rendere Terni una città assai importante per lo sviluppo industriale italiano.
A causa di tali insediamenti industriali, la città subì durante il secondo conflitto mondiale circa 118 bombardamenti che distrussero interi quartieri e danneggiarono molti edifici pubblici. Oggi la città di Terni si presenta al visitatore con un aspetto decisamente moderno, anche se sono ancora visibili molte testimonianze dei secoli passati, per ricordare le sue caratteristiche originarie.
La leggenda legata alla città di Terni narra che molti anni fa, la presenza di un terribile drago nel territorio provocava paura e apprensione tra la cittadinanza.
Ovunque il mostro portava terrore, anche alle porte della città: poche erano le persone coraggiose che osavano avventurarsi nella zona senza il rischio di essere aggredite.
Per porre fine a questo costante pericolo, un giorno il Consiglio degli Anziani decise di riunirsi per discutere di una soluzione per il grave problema che minacciava Terni: i più coraggiosi vennero chiamati al Palazzo del Comune, ma nessuno accettò di aiutare a risolvere la situazione. Dopo una serie di incontri, tutti falliti, il Consiglio era sul punto di rinunciare alla battaglia, quando si fece avanti un giovane ternano della nobile famiglia dei Cittadini. Il ragazzo indossava una lucente armatura e sfoderava tutta la sua fierezza e la sua voglia di sfidare l'orribile drago: "Signori - disse ai presenti - con il vostro permesso vado io a fare una visita a quel mostro. Cosa ne dite?". Gli Anziani accettarono prontamente la proposta del giovanotto e lo benedirono augurandogli ogni fortuna.
Il coraggioso ternano sorprese il mostro ai margini di un piccolo bosco: sembrava addormentato e la cosa sembrava facilitare il suo ardito compito. Ma mentre stava per gettargli addosso la sua lancia, il drago si alzò e gli balzò contro. Il giovane lo evitò miracolosamente e da qui ne seguì una spaventosa battaglia, durante la quale la bestia non sembrava voler cedere.
A un certo punto, il bagliore di un raggio di sole si riflettè nell'armatura e la luce accecò il drago: fu l'occasione giusta per il giovane, che scagliò la sua lancia verso il nemico con tutta la sua forza, trafiggendolo a morte.
Un ternano che ebbe la fortuna di assistere alla scena della vittoria, si recò subito in città a riferire la buona notizia: tutti i cittadini si riunirono immediatamente sul luogo del combattimento per vedere con i propri occhi quello che era accaduto.
Seguirono giorni di festa per celebrare il giovane, che fu premiato con dei terreni che un tempo erano di appartenenza del mostro.
Il drago della leggenda è riportato sullo stemma della città di Terni
Il territorio
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